Se i depuratori non sono attivi gli utenti non sono tenuti a pagare la relativa quota della tariffa Associazione Consumatori - Alleanza Consumatori Salerno

martedì 16 dicembre 2008

Se i depuratori non sono attivi gli utenti non sono tenuti a pagare la relativa quota della tariffa

Con la sentenza n. 335/2008 il Giudice delle Leggi ha sancito l’illegittimità costituzionale di quelle norme che, in materia di servizio idrico, precedevano il pagamento da parte degli utenti della quota di tariffa riferita al servizio di depurazione anche nel caso di depuratori non attivi.
In particolare, è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale:
A) dell’art. 14, comma 1, legge 5 gennaio 1994, n. 36 (Disposizioni in materia di risorse idriche), sia nel testo originario, sia nel testo modificato dall’art. 28 della legge 31 luglio 2002, n. 179 (Disposizioni in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti “anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”;
B) dell’art. 155, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti “anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”.
In entrambi i casi è stato ritenuto come le summenzionate norme, eliminando ogni diretta relazione tra il pagamento di tale quota e l’effettivo svolgimento del servizio che tale pagamento dovrebbe retribuire, si pongano in netto ed irragionevole contrasto con il sistema normativo al quale appartengono.
Il pagamento della tariffa del servizio idrico integrato è infatti fondato sull’esistenza di un sinallagma contrattuale per cui si giustifica, per tutte le voci di cui si compone, ivi compresa la quota riferita al servizio di depurazione, in relazione alla fruizione di un servizio.
A sottolineare il fatto che anche la quota riferita ai servizi di depurazione rappresenti il corrispettivo di una prestazione commerciale è la sua soggezione ad IVA.

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